Anche l’Italia è povera. Documento di una verità taciuta

Si parla tanto e ci si impegna tanto per i popoli cosiddetti del “terzo mondo” e questo è senz’altro ammirevole, ma succede che non si guarda “vicino”. Ne consegue che non si prende atto del fatto che anche l’Italia è povera e non vi è impegno per gli strati davvero ridotti in miseria che in essa vivono ed esigono di essere aiutati.

Bisogna prendere atto dell’esistenza di un numero davvero impressionate di famiglie che non arrivano a fine mese e che sono sommerse dai debiti.

Molte persone addirittura rovistano tra i rifiuti, soprattutto anziani. Non si parla di esse o se ne parla troppo poco. Si possono osservare, inoltre, file quasi interminabili presso le mense dei poveri. Ciò evidenzia come tanti italiani ricorrono all’aiuto dei centri preposti per poter “mangiare” : questo dovrebbe far riflettere tutti.

L’Italia non è ricca, ma ha falle pietose di miseria di cui nessuno vuol parlare per paura o per vigliaccheria. Ciò che colpisce di più è che le campagne di sensibilizzazione sono rivolte esclusivamente nei confronti dei poveri che vivono all’estero.

Va bene occuparsi di tutti i poveri , tuttavia occorre farlo partendo dai poveri che vivono nella nostra Italia. Molte sono le necessità economiche di un Paese che ha subito l’avvento dell’euro. Non dobbiamo essere sordi o ciechi e le nostre battaglie saranno quelle dell’affermazione dei diritti degli italiani.

Dobbiamo riammettere nel circolo dell’economia tutti quegli italiani che dall’economia sono stati esclusi.E’ pura demagogia parlare sempre e solo di aiuti umanitari nei confronti del terzo mondo , cosa sana e giusta, ma è ora che esista un movimento in Italia che si batta affinché gli italiani non diventino sempre più poveri e la nostra nazione possa rifiorire e riabilitare quanti sono rimasti indietro.

Molti si sono indebitati non certo per superficialità nel gestire il denaro, ma perché non basta lo stipendio neppure per acquistare i generi di prima necessità. Quali sono le soluzioni? E’ necessario coinvolgere la cittadinanza che deve essere la vera fautrice del risveglio economico degli italiani.Dobbiamo costituire una rete di cittadini che si adoperino , dandosi la mano, per trovare soluzioni immediate , coinvolgendo anche le banche , le società, gli imprenditori per salvare non solo i cittadini, ma anche l’imprenditoria italiana dal crollo economico vero e proprio.

Il terzo mondo sappiamo che ha problemi gravissimi non risolti, ma anche l’Italia rischia di diventare un paese davvero ” povero”. Possiamo dire che l”Italia è “il secondo mondo”, ossia un mondo che è prossimo a compiere il passo successivo che lo farà diventare “terzo mondo”.

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