Anna si prostituisce per evitare il suicidio del marito. Una storia tutta italiana

Perché Anna , sposata con Marco e madre di due figli, si prostituisce?

Non lo fa certo per avere un benessere superfluo, beni di lusso, una vita di agi. Lo fa per salvare la propria famiglia dalla strada , ormai priva di qualsiasi sostegno economico .

Non ha trovato un lavoro, difatti, per venire incontro alle difficoltà del marito. Marco, infatti, da circa due anni, versa in gravissime difficoltà nella conduzione economica della sua attività di elettricista e di muratore autonomo. Lavorando per piccole aziende, a causa della crisi economica in cui esse versano a loro volta, non viene pagato con regolarità e, per tale ragione, fa fatica a pagare le tasse. Man mano la situazione peggiora e si arriva alla crisi definitiva per la piccola famiglia .

Ed ecco Equitalia bussare alle porte di Anna e Marco, che non riescono a pagare . Non riescono a pagare, ormai, non solo tutti i debiti che li soffocano, ma neanche l’affitto e i generi alimentari . Il loro vivere quotidiano , divenuto ormai una continua battaglia per la sopravvivenza, sfocia nel pianto e nel dolore devastante , proprio perché ai loro figli non riescono più a garantire il minimo indispensabile per sopravvivere .

Nessuno li può aiutare, neanche i servizi sociali, i cui responsabili ritengono che esistano casi più drammatici. Per mangiare ricorrono alle mense dei frati francescani, ma per Anna i bambini non devono vivere il dramma della loro indigenza assoluta. Non meritano tale umiliazione !

Le Istituzioni sono assenti e non rispondono neppure alle infinite lettere loro inoltrate da Anna e Marco , con le quali essi richiedono aiuto. Marco , per due volte, ha tentato il suicidio. La situazione, ormai irreversibile, induce Anna ad una scelta , sicuramente condannabile, ma l’unica che le rimane per amore dei propri figli: ricorrere alla prostituzione .

Piangendo, disperata, eccola ai bordi della strada , indossando i suoi vestiti da donna normale , certo non un abbigliamento “sexy” di chi esercita tale antico lavoro. Quasi impaurita sale nelle macchine di uomini che le chiedono di soddisfare i loro piaceri in cambio di trenta euro a prestazione. Ciò gli consente di portare a casa un quantitativo di denaro necessario per la sopravvivenza , quella che dovrebbe garantire una normale attività lavorativa .

Anna sa che il suo corpo è umiliato, ma l’ umiliazione devastante la vive , soprattutto, nel suo animo , per la perdita della sua dignità di donna. I figli non sanno come la madre recupera il denaro necessario al loro sostentamento . Uno Stato che si dica “democratico” non può non fare i conti con la propria coscienza , così come Equitalia e le banche, rei di aver portato una normalissima famiglia italiana in uno stato di degrado, prima economico e, poi, anche morale .

Anna è una delle tante vittime di una politica che ha fallito, di uno Stato che deve rifondare il proprio operato per la salvaguardia del suo popolo e della sua dignità.

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