Il mezzogiorno è sempre più povero e la disoccupazione è aumentata perché le piccole aziende, anche le poche nate nei territori meridionali dell’Italia, chiudono probabilmente per l’eccessiva pressione fiscale.
Si è raggiunto un livello di povertà che fa pensare al terzo mondo. Nulla di nuovo, in quanto il Sud, per logiche antichissime di natura politico – economica, deve rimanere povero per poter essere il “materasso” del Nord.
All’Italia bastava la ricchezza del Nord Italia che non poteva essere elargita al povero Sud, a cui veniva richiesta solo collaborazione mediante l’elargizione della forza lavoro , che emigrava per offrire il suo apporto alle piccole e grandi Aziende sorte nel Nord d’Italia. Certo il meridionale era un essere inferiore, in quanto al servizio del popolo settentrionale. Non si può negare che vivesse un certo razzismo.
L’italiano meridionale era considerato rozzo, incolto, e per di più sfruttatore del Nord, in quanto portava via posti di lavoro al popolo settentrionale. In realtà, come storicamente attestato, era vero il contrario, ossia erano le braccia dei lavoratori del Sud ad alimentare le industrie con le loro energie lavorative. Tale forma di razzismo è ancora vigente, nonostante l’immigrazione incontrollata che approda in Italia dai paesi dell’Africa e del Sud America. Il meridionale è ancora l’immigrato più indigesto. Quella certa inferiorità viene sempre tirata in ballo. Si diceva che gli italiani meridionali non sapevano neanche a cosa servisse la vasca da bagno e vi coltivavano il prezzemolo. A Milano, ricordo bene, in molti stabili vi erano affissi cartelli nei quali era scritto che non si affittavano appartamenti ai meridionali.
Questo il popolo meridionale lo sa.
Il potere economico e politico che ha guidato, nel corso della storia, il nostro Paese, ha stabilito, fin dall’ottocento, che il meridione non doveva progredire e restare arretrato. Così industrie, lavoro e progresso hanno preso piede solo nei grandi centri urbani del Nord e nel Sud dell’Italia è proliferata la disoccupazione e l’arretratezza dei suoi territori. Da qui la mafia, che ha governato indiscussa, facendo dello stato di arretratezza delle terre del Sud la leva del suo potere .
Ma è certo che esaltandone la cultura , la tradizione e la storia , che costituiscono un patrimonio davvero inestimabile su cui porre le basi della rinascita di queste terre, che sono state fonte di cultura e di affermazione per la nostra Italia. Solo così si sovvertirà la scelta di chi vuole lasciare nella depressione il nostro mezzogiorno per trarne vantaggio e ricchezza per pochi.